La scorsa settimana il difensore dei diritti umani e dei lavoratori Tola Moeun ha ricevuto il Labor Rights Defenders Award 2018 per il suo costante impegno a favore dei lavoratori in Cambogia, immersi in un clima di forte repressione che colpisce società civile, sindacati, attivisti, opposizione e media. Il premio è arrivato dodici giorni dopo che il Ministero del Lavoro cambogiano aveva annunciato di aver chiesto ai tribunali di sospendere le accuse penali nei suoi confronti.

L’annuncio del Ministero è incoraggiante, indica che il governo cambogiano è sensibile alle pressioni internazionali ed è disposto a cambiare il suo approccio repressivo basato su accuse infondate. Il lavoro di Tola è stato fondamentale per affrontare le violazioni nelle catene di fornitura multinazionali e queste accuse hanno gravemente limitato la sua capacità di operare.

Un’accusa preliminare per “violazione della fiducia” è stata formulata lo scorso 18 gennaio dal sostituto procuratore della corte di Phnom Penh nei confronti di tre uomini: Tola Moeun, Pa Nguon Teang (difensore della libertà di stampa) e But Buntenh (monaco attivista). Tutti e tre erano stati membri del comitato funerario dell’attivista assassinato Kem Ley. Il sostituto procuratore ha chiesto per i tre uomini la custodia cautelare ma al momento dell’annuncio nessuno di loro era nel Paese. Se fossero tornati avrebbero rischiato la detenzione preventiva per un periodo indefinito e tre anni di carcere se condannati.

Fin dalla formulazione delle accuse, oltre 100 organizzazioni in tutto il mondo hanno sottoscritto un appello chiedendo al governo cambogiano di rispettare i diritti umani fondamentali e di ritirare immediatamente le accuse nei confronti dei tre uomini. La dichiarazione ha definito il caso emblematico di un più ampio deterioramento del clima lavorativo e dei diritti umani in Cambogia: il governo cambogiano è infatti ritenuto responsabile per la chiusura di una serie di media indipendenti, del National Democratic Institute, lo scioglimento del Cambodia National Rescue Party con l’arresto dei suoi leader con accuse di “tradimento” e la persecuzione giudiziaria di una serie di difensori dei diritti umani e di sindacalisti.

I prossimi giorni sono cruciali per il caso Tola. Fino a quando le accuse non saranno ritirate formalmente, l’attivista rischia il procedimento penale. La decisione verrà probabilmente presa in breve tempo.

La Clean Clothes Campaign ritiene importante continuare a mantenere alta la pressione sul governo fino a quando le accuse non verranno effettivamente ritirate. Inoltre chiede all’Ethical Trading Initiative (ETI), che rappresenta i principali brand attivi in Cambogia, di sostenere questo caso e in generale la difesa dei diritti umani nei suoi rapporti con il governo. Questo tipo di impegno è fondamentale per favorire un cambiamento di atteggiamento da parte del governo cambogiano.

Alcuni giorni dopo l’annuncio del Ministero del Lavoro, l’Unione Europea ha predisposto una missione in Cambogia per monitorare il Generalised Scheme of Preferences, l’accordo commerciale in base al quale le merci cambogiane raggiungono il mercato europeo esenti da dazi doganali. La tempistica di questa missione presenta l’opportunità di avere un impatto su un caso particolarmente grave di uso improprio del sistema della giustizia penale e di restituire un importante difensore dei diritti dei lavoratori alla sua famiglia e alla sua comunità, dove può continuare il suo importantissimo lavoro.