La scorsa settimana, almeno 28 lavoratrici e lavoratori tessili sono morti a seguito di forti inondazioni in una fabbrica clandestina a Tangeri, in Marocco. I nostri pensieri vanno innanzitutto ai familiari delle vittime. Questa tragedia mostra ancora una volta l’urgente necessità di migliori condizioni di lavoro nel settore tessile marocchino, nonché di un accordo internazionale vincolante sulla sicurezza delle fabbriche, che costringa i marchi, i distributori e i proprietari ad assumersi le proprie responsabilità nella creazione di luoghi di lavoro salubri e sicuri.

Le prime notizie sull’incidente indicano che almeno 19 donne e 9 uomini di età compresa tra i 20 ei 40 anni sono morti a seguito di un cortocircuito causato dalle forti piogge nella regione, che hanno allagato molti luoghi e case a livello stradale. È stata aperta un’indagine giudiziaria per determinare le circostanze della tragedia e chiarire le responsabilità.

Condizioni di lavoro pessime in un’industria globale che impiega una forza lavoro prevalentemente femminile, dove i rapporti di lavoro precari, la mancanza di trasparenza e l’impunità continuano ad essere endemiche.

Dicono che siano fabbriche illegali, ma in realtà tutti sanno che esistono e sono aziende note. Le chiamiamo fabbriche clandestine perché non rispettano le minime condizioni di sicurezza e i diritti dei lavoratori“, ha spiegato al quotidiano Ara Aboubakr Elkhamilchi, membro fondatore dell’organizzazione marocchina Attawassoul.

La necessità che marchi e distributori si impegnino in un accordo vincolante con le federazioni sindacali globali è urgente. Gli eventi meteorologici estremi, comprese le forti piogge che molto probabilmente hanno causato questo incidente, stanno già costando vite e distruggendo i mezzi di sussistenza. A causa dei cambiamenti climatici e dell’aumento delle temperature sono destinati ad aumentare. Marchi e rivenditori hanno la responsabilità di garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro. Sebbene questa sia sempre stata una sfida, le condizioni odierne, inasprite da una pandemia globale, rendono ancora più pressante un intervento immediato per garantire salute e sicurezza dei lavoratori.

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