reportage_ersiliaIn Thailandia associazioni di migranti birmani in fuga dalla dittatura lavorano per il riconoscimento di un salario dignitoso

MAE SOT, THAILANDI A – Il fiume Moei nella luce del tramonto, a poche centinaia di metri dal Ponte dell’Amicizia che a Mae Sot unisce la Thailandia alla Birmania, è uno scorcio d’Asia di struggente bellezza. Le case, cresciute in poetico disordine a filo d’acqua sulla sponda birmana, sembrano rimandare a un altrove dello spirito. Ma la realtà deve essere ben diversa se ogni anno centinaia di birmani passano quel confine a guado o su imbarcazioni in spola incessante fra una riva e l’altra.

Reportage a cura di Ersilia Monti

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