kikKik, il gigante tedesco dei discount, ha firmato un accordo con il Pakistan Institute of Labour Education and Research (PILER) impegnandosi a pagare un primo risarcimento alle vittime e ai loro familiari di 1 milione di dollari e a negoziare un pacchetto di compensazioni a lungo termine con tutti gli altri soggetti coinvolti.

Nell’incendio della Ali Enterprises dello scorso 11 Settembre hanno perso la vita 262 lavoratori secondo il bilancio ufficiale, e almeno altri 20 sono rimasti feriti.

L’accordo è stato ufficializzato lo scorso 5 gennaio con una conferenza stampa a cui hanno preso parte diverse organizzazioni sindacali, tra cui la National Trade Union Federation. Karamat Ali, Executive Director del PILER, ha dichiarato: “KIK è uno dei maggiori acquirenti della Ali Enterprise. Gli attivisti dei sindacati pakistani e le organizzazioni internazionali di difesa dei diritti dei lavoratori, tra cui la Clean Clothes Campaign, hanno convinto l’azienda a pagare un risarcimento alle famiglie colpite dalla tragedia”.

Il primo versamento verrà utilizzato per risarcire le famiglie di quelle vittime che non hanno ricevuto alcuna compensazione dal governo visto che non si sono potuti identificare i loro corpi a causa della gravità delle ustioni e dell’avanzato stato di decomposizione.

Deborah Lucchetti, portavoce italiana della Campagna Abiti Puliti, ha dichiarato: “Ci riteniamo molto soddisfatti per questa prima importante vittoria. Ora andremo avanti per garantire il totale risarcimento delle vittime, che abbiamo stimato richiedere una cifra di circa 20 milioni di dollari. Questo processo dovrà riguardare anche tutti gli altri soggetti coinvolti, a cominciare da SAI e Rina, per accertare le responsabilità di ciascuno”.

Per facilitare il percorso di risarcimento, il PILER ha richiesto alla Sindh High Court di instituire una commissione di inchiesta indipendente che monitori l’intero processo e determini tutti i particolari necessari a raggiungere lo scopo.