La Clean Clothes Campaign e l’International Labor Rights Forum sono lieti di annunciare che il processo avviato per risarcire le vittime dell’incendio del 2012 della fabbrica Tazreen Fashion è stato completato. I lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie hanno ricevuto i pagamenti relativi alla perdita dei loro redditi.

Il Tazreen Claims Administration Trust, che si è occupato di calcolare e distribuire i risarcimenti utilizzando il sistema elaborato per il caso Rana Plaza, ha annunciato il completamento di tutte le fasi del processo di risarcimento: raccolta delle richieste, verifiche mediche e formali, calcolo dei benefici e distribuzione dei pagamenti.

Il Trust Fund era stato creato in seguito ad un accordo siglato da C&A, C&A Foundation, IndustriALL Global Union e la Clean Clothes Campaign nel settembre 2015, tre anni dopo che l’incendio nella fabbrica tessile bangladese (24 novembre 2012) aveva ucciso 113 persone e ferito circa 2.000 lavoratori e lavoratrici. Nell’Ottobre 2015 è stato istituito il Tazreen Claims Administration Trust per guidare il processo.

A novembre 2015 sono stati raccolti 2,5 milioni di dollari nel Fondo: C&A Foundation e Fung Foundation hanno versato circa 1 milione ciascuno (il brand Sean John’s Enyce è stato rappresentato da Li & Fung); piccole somme sono state versate da Walmart (via BRAC USA), Kik e El Corte Ingles.

Un Fondo del Primo Ministro bangladese aveva garantito fondi immediatamente dopo l’incendio.

Gli altri marchi che si rifornivano presso la Tazreen non hanno versato un centesimo. Tra loro: l’italiana Piazza Italia, Dickies, Disney, Edinburgh Woollen Mill, Karl Rieker, Sears, Soffe (della Delta Apparel) e Teddy Smith.

Resta deplorevole il fatto che molti dei marchi che producevano nella Tazreen non si siano assunti le loro responsabilità evitando di contribuire al Fondo per i risarcimenti e che colossi come Walmart – cui erano destinati la maggior parte di prodotti – abbiano versato solo 250 mila dollari” ha dichiarato Liana Foxvog dell’International Labor Rights Forum.

Le prime richieste sono state vagliate nell’ottobre 2015 e le conseguenti verifiche mediche e formali sono state ultimate nell’aprile 2016. Successivamente i beneficiari sono stati supportati nell’investimento dei fondi ricevuti attraverso obbligazioni governative, conosciute come shanchaipatra, che garantiscono alti interessi e pagamenti regolari.

A fine giugno 2016 la maggior parte del lavoro del Tazreen Claims Administration Trust era stato completato: in totale sono stati versati 2,17 milioni di dollari a 582 membri delle famiglie di 103 lavoratori deceduti e 10 scomparsi e a 174 lavoratori e lavoratrici che continuano a patire le ferite dovute all’incendio. Questi pagamenti si sono sommati a quelli iniziali effettuati dal Fondo del Primo Ministro del Bangladesh.

E’ di straordinaria importanza che i feriti e i familiari delle vittime abbiano finalmente ricevuto risarcimenti che li allontaneranno da ulteriori pesanti forme di povertà ed esclusione sociale” ha dichiarato Deborah Lucchetti presidente di Fair e portavoce della Campagna Abiti Puliti, “il risultato raggiunto è il frutto di una campagna di pressione pubblica durata più di tre anni che ha dimostrato ancora una volta l’importanza di unire le forze, società civile e lavoratori, per ottenere giustizia.”

Restano ancora da garantire i trattamenti medici per i lavoratori e le lavoratrici vittime di sofferenze fisiche e psicologiche. 350 mila dollari devono essere trasferiti in un diverso Trust Fund di Dhaka, in fase di creazione, che si occuperà dei trattamenti sia delle vittime della Tazreen che di quelle del Rana Plaza. Si spera che questo nuovo Fondo ponga le basi per un servizio permanete di sostegno agli infortuni sul lavoro.

Sebbene ci sia voluto molto tempo, il completamento di questo processo resta un enorme successo. Le vittime hanno finalmente visto riconosciuti i loro diritti creando un precedente importante per casi simili.

Ora il processo di risarcimento si è concluso ma la lotta della famiglie continua. Esse chiedono che i responsabili della morte dei loro cari rispondano delle loro azioni, noi continueremo a supportarli in questa loro battaglia fino a quando sarà resa loro piena giustizia.