CGIL_WebFlyer-02Cosa si nasconde dietro un paio di scarpe, una borsa, un abito?
Lo chiede la Filctem Cgil di Firenze con la campagna #sotuttodite.

Firenze è la capitale del lusso con la presenza di tutte le principali Griffe della pelletteria e della moda: ma la produzione di scarpe, borse, abiti avviene lungo una filiera non tracciata, dove si nascondono fenomeni di illegalità e sfruttamento del lavoro.

La Filctem, che è la categoria della Cgil che organizza i lavoratori del tessile, ha messo il dito nella piaga e con questa campagna vuole ottenere la completa trasparenza e tracciabilità della produzione per poter tutelare i lavoratori nell’intera catena di fornitura.

La campagna partita questa estate con sfilata “trasparente” davanti all’esposizione di Pitti Immagine è stata recentemente rilanciata con le storie di lavoratori che ci hanno messo la faccia raccontando il loro saper fare.

Pochi giorni fa la Filctem Cgil ha promosso un appello di sostegno alla campagna che, tra gli altri, è stato sottoscritto da Deborah Lucchetti, portavoce della campagna Abiti Puliti e Francuccio Gesualdi, del Centro Nuovo Modello di Sviluppo.

La campagna dopo una prima fase di divulgazione, sensibilizzazione e approfondimento si focalizzerà sulla richiesta alle aziende di rendere pubblica e trasparente la propria catena di fornitura.

A questo link il sito della campagna da dove è possibile attivarsi e firmare l’appello www.sotuttodite.org

Appello

Ogni giorno indossiamo abiti, scarpe, borse, portafogli, senza sapere molto di loro.
Sono il nostro oggetto di culto, abbiamo una storia con loro, ma non sappiamo nulla della loro storia.
Dove sono stati fabbricati? Da quali mani e soprattutto in quali condizioni?
Eppure l’assenza di una vera e propria tracciabilità dei prodotti rischia di distruggere la miniera di sapere che caratterizza la manifattura del nostro Paese, storicamente organizzata in filiere di piccole aziende artigiane, per lo più aggregate in territori ad alta vocazione, come ad esempio, la pelletteria a Firenze. Ma chi può controllare che la catena di fornitura non si sposti verso chi offre un minor prezzo, perché sceglie la strada dell’illegalità e sfrutta i lavoratori in Italia o all’estero? Questa insidia purtroppo è sempre più presente, in assenza di regole, trasparenza, controlli.
Per questo facciamo appello a tutti coloro che hanno a cuore il valore del lavoro, la ricchezza del sapere artigiano, i diritti umani e dei lavoratori in qualsiasi angolo del mondo, la legalità e la trasparenza del sistema economico, per coalizzarci e batterci affinché le filiere della moda siano tracciabili, controllate e quindi sostenibili.
Proponiamo a tutti voi di sottoscrivere questo appello a sostegno della campagna #sotuttodite.org e attivarci assieme per rafforzare una sensibilità collettiva su questi temi e per chiedere alle Istituzioni e imprese, a partire dagli attori del territorio fiorentino, un meccanismo che metta in trasparenza la catena di fornitura. Perché la trasparenza non è reato.