Dopo mesi di lotta intensa, i sindacati e datori di lavoro hanno raggiunto accordo per aumentare in modo significativo i salari in Cambogia. L’accordo arriva dopo mesi di instancabile attivismo a difesa dei diritti dei lavoratori in un paese dove l’ industria dell’abbigliamento in rapida crescita è diventata il più importante settore industriale e di produzione di reddito del paese.

Il sindacato Coalition of Cambodian Apparel Workers Democratic Union (CCAWDU), partner della CCC, aveva avviato insieme ad altri uno sciopero dei lavoratori tessili nazionale nel settembre dello scorso anno per chiedere un salario minimo pari a 93 dollari al mese. Gli studi indicano che tale importo rappresenta il minimo necessario per un singolo percettore di reddito a mantenere una famiglia di quattro persone

Lo sciopero è stato un grande successo: il terzo giorno circa 200.000 i lavoratori hanno partecipato, facendolo diventare  uno dei più grandi scioperi di sempre e il più grande sciopero nella storia della Cambogia.

Tuttavia, quando gli scioperanti volevano tornare a lavorare, ci sono state massicce ritorsioni da parte dei proprietari della fabbrica, con il conseguente licenziamento illegale di centinaia di lavoratori (scrivete alle imprese). Vi preghiamo di continuare a sostenere il nostro appello urgente nei confronti delle fabbriche che ancora non hanno consentito a tutti i lavoratori di rientrare in fabbrica.

Cinque round di negoziati si sono tenuti per accordarsi sul livello delle prestazioni, come la frequenza e il bonus di anzianità. Il 7 marzo, un accordo, che riconosce ai lavoratori, in media 10 dollari in più è stato raggiunto. Dato che il salario minimo è oggi fissato a 61 dollari, questo rappresenta un aumento di più del 10 per cento.

La CCC e il CCAWDU accolgono positivamente questi risultati. Continueremo a fare pressione sulle multinazionali che producono in Cambogia per garantire che i lavoratori ricevano un salario dignitoso.