Pressione su Walmart per rimuovere le false accuse contro i sostenitori dei diritti del lavoro in Bangladesh

kalpona31 MAGGIO 2011 – Recentemente il giudice incaricato per la causa intentata contro Kalpona Akter e Babul Akhter del Bangladesh Workers Solidarity Center (BCWS) e altri leader sindacali, ha disposto la comparizione degli imputati in tribunale per il mese prossimo, secondo una procedura mirata al rito abbreviato. Nell’estate del 2010 diversi imprenditori proprietari di aziende che riforniscono importanti distributori internazionali come Walmart, H&M e Carrefour, avevano prodotto false accuse penali contro i lavoratori e i dirigenti sindacali a seguito delle gigantesche proteste salariali verificatesi nel paese. Tutte le accuse comportano pene che vanno da tre mesi a dieci anni e fino al carcere a vita. Alcune delle accuse sono punibili con la morte.

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Kalpona Akter incontra gli azionisti di Walmart

Quell’estate Kalpona Akter e Babul Akhter trascorsero 30 giorni in carcere, durante i quali vennero minacciati e torturati. Aminul Islam, uno dei membri del BCWS fu anche imprigionato e picchiato da funzionari della sicurezza nazionale. Tutti e tre sono ora liberi su cauzione ma le false accuse contro di loro restano in piedi in 11 denunce spiccate da diverse aziende tra cui la Nassa, uno dei principali fornitori di Walmart. Centinaia di lavoratori e attivisti stanno fronteggiando processi, tra questi Mushrefa Mishu del Garment Workers Unity Forum, arrestata e detenuta per più di 4 mesi e che soffre ancora di problemi di salute per i maltrattamenti della polizia.

In qualità di maggiore acquirente di abbigliamento prodotto in Bangladesh, la statunitense Walmart ha il potere di garantire che i lavoratori tessili del Bangladesh, di fronte a salari da fame e condizioni deprecabili possano difendere i loro diritti senza rischiare molestie, arresti e torture. Anche se Walmart ha dichiarato che il suo fornitore Nassa ha già ritirato le accuse, ciò non è accaduto.

Chiedi a Walmart di comunicare ai fornitori che le denunce e le false accuse contro Kalpona Akter, Babul Akhter, Aminul Islam e gli altri dirigenti sindacali vanno ritirate, che la polizia e i funzionari responsabili per le torture e i maltrattamenti vanno indagati e ritenuti responsabili per quanto commesso e che i difensori dei diritti del lavoro come il Centro di solidarietà dei Lavoratori del Bangladesh devono essere autorizzati ad operare liberamente.

Vi preghiamo di firmate la petizione e di diffondere il più possibile questo appello