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I lavoratori e le lavoratrici del settore tessile in Cambogia entrano in azione per chiedere un aumento del salario minimo a 177 dollari al mese.

Organizzazioni partner della Clean Clothes Campaign hanno organizzato manifestazioni di protesta davanti ai negozi delle vie dello shopping in sostegno dei lavoratori cambogiani, per chiedere ai brand, tra cui H&M (principale acquirente del mercato tessile cambogiano), di aumentare immediatamente il salario minimo a 177 dollari al mese.

Questo giorno di mobilitazione arriva dopo un anno di proteste anche molto dure, sfociate lo scorso gennaio nella feroce repressione della polizia che causò 23 arresti e 4 morti.

L’attuale salario minimo si attesta a 100 dollari mensili, appena un quarto di quanto l’Asia Floor Wage ha stimato essere la soglia di un salario dignitoso per quel Paese. Con questa cifra 500 mila operai e operaie tessili non sono in grado di far fronte ai bisogni primari loro e delle loro famiglie.

Per l’inizio del prossimo ottobre è atteso l’annuncio dell’aumento del salario minimo da parte del Cambodian Labour Advisory Committee. Sindacati e lavoratori insistono che debba essere elevato a 177 dollari al mese, mentre il Garment Manufacturers Association in Cambodia (GMAC) ha proposto un più modesto aumento a 115 dollari al mese.

I sindacati sono tutti uniti nella richiesta dei 177 dollari. Ath Thorn, presidente del sindacato cambogiano C.CAWDU, affiliato ad IndustriALL, ha dichiarato: “E’ ora che i marchi si assumano le loro responsabilità e affrontino il problema al centro delle nostre proteste: il salario dignitoso. L’aumento del salario minimo a 177 dollari al mese è un passo in questa direzione.

H&M lo scorso anno ha annunciato l’avvio di un progetto pilota in Cambogia come parte della sua Road Map per un salario dignitoso, eppure non ha ancora fornito eventuali parametri di riferimento o cifre su cui tale progetto dovrebbe basarsi. La Clean Clothes Campaign chiede che dia prova concreta del proprio impegno nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici che producono per il marchio.

La CCC sostiene la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici cambogiane e chiede ai marchi non solo di impegnarsi ad aumentare il salario minimo a 177 dollari al mese come richiesto dai sindacati, ma anche di:

–       intraprendere un percorso a lungo termine per continuare a rifornirsi in Cambogia;

–       accettare di aumentare il prezzo di FoB (Free on Board) per garantire l’aumento dei salari;

–       impegnarsi con i sindacati cambogiani attraverso contratti collettivi giuridicamente vincolanti.

 

Cambodian workers call for raise in minimum wage from Clean Clothes Campaign on Vimeo.