La Campagna Abiti Puliti esprime tristezza e rabbia per la notizia della tragica perdita di vite umane in una fabbrica di scarpe crollata in Cina orientale sabato scorso 5 luglio, e invia le sue sentite condoglianze a tutte le famiglie colpite.

Gli ultimi rapporti suggeriscono che alla Jieyu Shoe Factory, situata nella provincia orientale di Zhejiang in Cina e crollata lo scorso 5 luglio, hanno perso la vita tra i sei e i 14 operai.
56 operai erano al lavoro quando l’edificio di quattro piani crollato. Più 30 hanno subito lesioni gravi e le squadre locali antincendio e di soccorso stanno continuando a scavare tra le macerie per recuperare i corpi. La causa del crollo del palazzo non è chiara, ma grandi e pesanti serbatoi d’acqua erano stati installati sul tetto e questo, secondo le ultime fonti, potrebbe aver contribuito.

Inoltre non è tuttora chiaro quali marchi internazionali si rifornissero alla fabbrica, anche se la zona è un centro di produzione di scarpe ben noto. Secondo la commissione turismo del governo locale la città di Wenling, dove si trovava la fabbrica della morte, produce “un quinto della produzione mondiale di scarpe”.

Il crollo accresce la lista dei disastri in materia di salute e sicurezza nel settore abbigliamento e calzature venuti prepotentemente alla ribalta internazionale con il caso Rana Plaza del 2013.

La Campagna Abiti Puliti non cessa di fare appello all’industria mondiale della moda e delle calzature affinchè apprenda dagli errori del passato e si impegni a garantire sicurezza e salubrità in tutti i luoghi di lavoro.

Esorta tutte le aziende committenti della Jieyu Shoe Factory a lavorare insieme per garantire un equo risarcimento e cure mediche appropriare alle famiglie delle vittime e alle persone colpite da questo tragico incidente.