fair_gamesDopo lo sconvolgente rapporto Toying with Workers’ Rights, il nuovo report Fair Games? esamina le condizioni di lavoro in 10 fabbriche di abbigliamento sportivo in Cina, Sri Lanka e Filippine, dove vengono prodotti capi che verranno  acquistati dai consumatori e usati da atleti e volontari dei  Giochi Olimpici di Londra 2012.

I ricercatori hanno riscontrato fatti molto preoccupanti che indicano uno sfruttamento sistematico e diffuso dei lavoratori:

–          Salari da fame praticamente ovunque. In Sri Lanka, alcuni lavoratori devono sopravvivere con circa £ 1,78 al giorno, poco sopra la soglia ufficiale di povertà stabilita dalle Nazioni Unite, e pari ad appena il 25% del salario che permetterebbe ai lavoratori di vivere dignitosamente. Nelle Filippine, il 50% dei lavoratori è nelle mani degli usurai.. Nelle Filippine, il 50% dei lavoratori è nelle mani degli usurai.

–          I benefici di legge che spettano ai lavoratori sono costantemente negati grazie all’utilizzo di contratti a termine. I datori di lavoro li utilizzano per non pagare pensioni, assenze per malattia e congedi per maternità.

–          I lavoratori sono costretti a fare straordinari sotto minaccia di licenziamento.

–          In nessuna delle 10 fabbriche c’è un sindacato riconosciuto o rappresentanti dei lavoratori credibili. I lavoratori non hanno voce in capitolo sui salari e sulle condizioni di lavoro. In Cina i lavoratori sono stati minacciati di licenziamento per aver distribuito volantini che potrebbero ‘ostacolare i rapporti di lavoro”; nelle Filippine, tutti i lavoratori intervistati hanno dichiarato di aver paura di perdere il lavoro se aderissero ad un sindacato.

–          Le condizioni di vita riflettono i livelli di povertà vissuti dai lavoratori. Gli operai cinesi condividono camere anguste e sovraffollate, con acqua calda disponibile solo dopo le 23, al termine del loro turno di lavoro.

Questo insieme di violazioni dei diritti umani sia nella catena di fornitura olimpica che in quella generale delle multinazionali deve essere affrontata dal movimento olimpico e dai brands del settore tessile sportivo. Chiediamo a voi di sollecitare i marchi ad intervenire subito per ripristinare condizioni di lavoro dignitose firmando la petizione che trovate sul sito PlayFair2012