In genere la persona che confeziona i vestiti che indossiamo è una donna, oberata di lavoro e sottopagata, in cattive condizioni di salute e a rischio di ritorsioni e molestie se prova a denunciare la sua condizione di sfruttamento. E’ una donna che deve mantenere la famiglia e prendersi cura dei figli. Anche se il costo della vita è minore nei paesi di produzione come la Cina, il Bangladesh o l’Indonesia rispetto all’Europa e al Nord America dove i vestiti vengono commercializzati, le persone hanno il diritto di guadagnare quanto occorre per condurre una vita dignitosa.

Chi può intervenire per modificare questa situazione?

Le imprese che definiscono gli standard di produzione nell’industria tessile globale – incluse multinazionali come Carrefour, Tesco, Walmart, Aldi e Lidl – hanno la responsabilità di assicurare che ai lavoratori che producono gli abiti che commercializzano sia pagato un salario dignitoso. Anche altri soggetti, come i governi e i fornitori, giocano un ruolo importante per la risoluzione del problema, ma non c’è dubbio che i giganti della distribuzione che governano le filiere internazionali dell’abbigliamento devono cambiare le loro pratiche di acquisto per consentire ai lavoratori di ottenere un salario dignitoso.

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Alcune imprese sosterranno che è impossibile definire un salario dignitoso ma noi non siamo d’accordo. In Asia, dove avviene lgran parte della produzione di abbigliamento globale, una coalizione crescente di organizzazioni locali ha calcolato il livello del salario dignitoso minimo per l’Asia. I grandi distributori possono assumere un impegno concreto per porre fine al dilagare di salari da fame nelle fabbriche che forniscono i loro negozi; possono farlo lavorando in stretta collaborazione con l’alleanza per l’Asia Floor Wage perchè il salario dignitoso diventi una realtà tangibile.

Oggi puoi fare la tua parte!

Dai forza a coloro che stanno chiedendo un salario dignitoso per i lavoratori tessili.
Invia il messaggio allegato a coloro che hanno il potere di decidere nelle catene distributive dove acquisti (o potresti acquistare in futuro)

Messaggio per i distributori

Caro distributore,
credo che il salario dignitoso sia un diritto umano.
L’alleanza per l’Asia Floor Wage, una crescente coalizione di organizzazioni per i diritti del lavoro nel settore tessile, ha calcolato il salario minimo dignitoso per i paesi chiave asiatici dove viene prodotto gran parte dell’abbigliamento del mondo.
Chiedo alla vostra impresa di impegnarsi pubblicamente a fare i passi necessari ad assicurare l’applicazione del salario dignitoso, tenendo in considerazione la proposta formulata dall’Asia Floor Wage e di mettere in campo misure proattive per assicurare che tutti i lavoratori coinvolti nella produzione di abbigliamento per la vostra impresa siano pagati secondo quanto definito dalla alleanza asiatica.
Come importante committente che si rifornisce in Asia, la vostra impresa deve assicurarsi che il diritto ad un salario vivibile non sia negato alle donne e agli uomini che producono i prodotti tessili che commercializzate. Vi prego di tenermi informato sugli impegni e i passi concreti che farete per garantire l’applicazione del salario dignitoso presso i vostri fornitori.
Cordialmente

Scrivi ai grandi distributori

Il salario dignitoso è un diritto umano

Il diritto ad un salario dignitoso è stato ampiamente discusso e concordato all’interno della comunità internazionale.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 dichiara che “Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale. (Articolo 23, sezione 3).
Per chiarire che guadagnare un salario dignitoso non significa avere più lavori e orari di lavoro estenuanti la Dichiarazione Universale dice “Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite. (Articolo 24). Lo stesso è stato espresso nel 1974 dall’International Covenant on Economic, Social, and Cultural Rights” (Parte III, Articoli 7 e 11).

I lavoratori tessili hanno diritto al salario dignitoso e le imprese della distribuzione hanno la responsabilità di assicurare che tale diritto sia applicato.