Stretta finale per il risarcimento dei lavoratori che persero la vita nel crollo della fabbrica di Dhaka in Bangladesh. L’11 aprile è una triste ricorrenza per il mondo del lavoro. 64 persone persero la vita e 80 rimasero ferite nel crollo della Spectrum avvenuto in Bangladesh nel 2005. Da allora almeno 200 lavoratori tessili bengalesi sono morti a causa di incendi in fabbrica, molti altri sono rimasti feriti mentre producevano abbigliamento per i principali marchi europei e statunitensi.

Il 10 aprile il sindacato National Garment Workers Federation NGWF ha organizzato “ il giorno del condoglianze e della memoria per i lavoratori tessili” ricordando a tutti che lavorare in un posto sicuro è un diritto fondamentale.

Il 14 dicembre dello scorso anno l’incendio avvenuto alla Hameem ha ucciso 29 persone mentre pranzavano all’11° piano

Hameem Group è uno dei principali produttori tessili del paese al servizio di grandi marchi come Target, JC Penney, Abercrombie &  Fitch e Gap. Prima ancora lo scorso anno l’incendio alla Garib&Garib aveva scioccato l’opinione pubblica uccidendo 21 lavoratori che producevano per H&M e Teddy

La prossima settimana gli invalidi sopravvissuti e le famiglie dei deceduti riceveranno l’ultimo pagamento del risarcimento cui hanno diritto secondo lo Spectrum Relief Scheme che era stato stabilito da Inditex (Zara) e dal sindacato internazionale ITGLWF. Lo stesso giorno proposte per il risarcimento dei lavoratori della Gameen saranno discusse dai diversi stakeholders interessati.

Resta necessario assicurare che le vittime della Garib&Garib ricevano un giusto risarcimento e soprattutto che misure strutturali siano adottate per prevenire tragedie future.


L’agenda per la sicurezza dell’11 aprile

Gli edifici in Bangladesh rimangono strutturalmente insicuri: le regole di costruzione sono costantemente ignorate,  i lavoratori non ricevono formazione, gli impianti elettrici sono installati male, gli impianti anti-incendio sono sotto dimensionati mentre l’industria cresce a ritmi da record.

Due giorni dopo il collasso della Spectrum, la Clean Clothes Campaign (CCC) e l’International Textile, Garment and Leather Workers Federation (ITGLWF) hanno richiamato i marchi, gli imprenditori e il governo ad assumersi la responsabilità di una revisione strutturale dei sistemi di sicurezza degli edifici. Alla luce del disastro della Spectrum sono stati organizzati molti incontri tra i diversi portatori di interesse, sia a livello nazionale che internazionale. Molte le promesse senza che nessun piano concreto sia stato messo in atto.

Il governo bengalese insieme ai marchi e ai produttori è complice della morte di tutti questi lavoratori

Nel momento in cui non vengono assunte misure preventive necessarie. Ogni giorno 3,5 milioni di lavoratori rischiano la loro vita producendo abiti di scarso valore.

La CCC insieme ai suoi alleati ha reso noto il piano di azione in materia di sicurezza che dovrebbe essere adottato dalle imprese lungo la catena di fornitura per evitare nuove tragedie  Alle imprese è stato anche richiesto di esercitare una pressione diretta sul governo e sull’associazione industriali BGMEA perché si assumessero responsabilità precise verso l’intero settore nel paese.

L’Agenda per la sicurezza dell’11 aprile è stata discussa anche in un meeting multi-stakeholder organizzato dal sindacato internazionale a Dicembre a Dhaka, dove le parti hanno concordato di rivedersi il 17 dicembre, la prossima settimana.

In the direct aftermath of the Hameem fire la CCC e i suoi alleati sostenuti da numerosi sindacati locali, hanno richiamato i clienti della Hameem ad impegnarsi per l’immediata applicazione della prime azioni indicate nell’Agenda: la revisione degli edifici e meccanismi di ispezione. I marchi statunitensi Gap, VF Corporation, JC Penny, Target, Carters,  PVH e Abercrombie & Fitch hanno assunto l’impegno di attivarsi su questi punti a gennaio di quest’anno.

La CCC si aspetta che l’incontro del 17 aprile stabilisca accordi vincolanti per le parti dando concretezza all’attuazione dell’Agenda per la sicurezza

Il risarcimento Spectrum
La prossima settimana, il 16 di aprile, i sopravvissuti della Spectrum e le loro famiglie riceveranno il saldo del risarcimento. Lo Spectrum Relief  Scheme sarà quindi portato a compimento dopo essere stato originariamente concordato da Inditex e ITGLWF per essere lanciato nel settembre del 2006. Con un fondo stimato di 533mila euro è stato pensato per erogare ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime una pensione mensile basata sui salari percepiti. Questo in aggiunta agli sforzi precedenti finalizzati a fornire cure mediche e altri tipi di sostegno di emergenza ai feriti o alle famiglie di coloro che non ci sono più.

La grande forza dello schema di risarcimento risiede sulla metodologia: i calcoli sono basati sugli stipendi percepiti, la dimensione famigliare e anche sui danni ricevuti, assicurando in questo modo un trattamento giusto alle vittime. In secondo luogo esso consente alle parti interessate di condividere gli oneri. E infine esso è stato pensato per erogare pagamenti periodici direttamente sui conti dei lavoratori, per non correre il rischio di una cattiva gestione dei fondi.

Le sue debolezze invece risiedono sul sistema di pagamento e sulla mancanza di una gestione indipendente per monitorare l’applicazione dello schema, che ha portato a notevoli ritardi. Questo ha spinto i beneficiari e gli stakeholders a fare pressione per ricevere il pagamento del saldo in un’unica soluzione.

La CCC auspica che ciò avvenga garantendo il raggiungimento di quelle famiglie che ancora aspettano ciò che gli è dovuto e che le vittime della Spectrum possano avere giustizia

 Per approfondimenti precedenti riferiti allo schema, potete andare qui